Dall'Arena del 9/3/2009
VISTO???? Brava gente abbiamo che ci "governa"! Pura demagogia e sfacciataggine! Dire LADRI e BUGIARDI è troppo scontato! Ma...perchè ci lamentiamo? Mal che si vuole non duole!! Siamo un popolo di masochisti e vittime dei mass-media (ovvero di Berlusca).
Oltre 200mila social card attendono ancora la ricarica promessa dal Governo. «Agli sportelli delle Acli, giornalmente assistiamo ad una vera e propria processione di pensionati che, offesi ed arrabbiati, ci chiedono spiegazioni», afferma Francesco Roncone, segretario provinciale della Federazione Anziani e Pensionati di Verona, l'associazione sindacale delle Acli.«Si moltiplicano le umiliazioni dei pensionati nel momento in cui si presentano alla cassa dei negozi e scoprono di avere la social card vuota, così, spesso», aggiunge Roncone, «sono costretti a rinunciare ai loro acquisti. Nel Basso veronese o nei piccoli comuni montani è praticamente impossibile usarla: essendo una carta bancomat, necessita delle postazioni Pos per registrare i pagamenti e in queste piccole realtà spesso non ci sono».Secondo Roncone è ora che il buon senso prevalga e i soldi promessi ai pensionati meno abbienti arrivino direttamente sulla pensione. «La carta ha mostrato tutti i suoi limiti», continua Roncone, «e così la carta acquisti rimane una beffa colossale costata alle tasche dei contribuenti più di 10 milioni di euro, un regalo a uno dei colossi delle carte di credito».Dovevano essere 1,3 milioni le persone a beneficiare delle 40 euro mensile ma, ad oggi, sono state circa 550mila ad aver ricevuto la carta sociale, qualche centinaio nella provincia di Verona e, di questi, solo 200mila possono realmente usarla.«Nessuno ancora», insiste Roncone, «ha ricevuto le 120 euro che il governo aveva garantito per i mesi di ottobre, novembre e dicembre; del decreto chiesto dalle Acli e promesso da Tremonti e Sacconi che avrebbe prorogato di due mesi, al 28 febbraio anziché 31 dicembre, la scadenza per richiedere la ricarica retroattiva non c'è ancora traccia».In attesa di un nuovo decreto che «abolisca l'utilizzo di questa vera e propria carta di povertà», la federazione dei pensionati Acli propone di abolire, tra i tanti requisiti per ottenere la carta, l'età anagrafica. Il 40 per cento di coloro che avrebbero diritto ad averla secondo il reddito, sono esclusi per colpa dell'età, ma è indubbio - prosegue il segretario Roncone - che chi ha 60 o 64 anni viva, comunque, il dramma di non arrivare con la pensione alla metà del mese.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento