domenica 23 novembre 2008

Il colmo per un leghista? Chiamarsi Negro di cognome!!


Sicuramente è un caso più unico che raro: un sindaco leghista (donna….) che viene destituita dopo appena 7 mesi di mandato! Deve proprio averle combinate grosse, per la cattiveria che sta esprimendo: Purtroppo è quanto stiamo assistendo ultimamente con questi sindaci sceriffi, che non accettano dialogo e non accettano neanche di diventare impopolari.
Costei, infermiera giovane e agguerrita, eletta da Bossi anche parlamentare, ha tolto la bandiera tricolore dal comune e il ritratto del Presidente Napolitano, ma soprattutto non rappresenta la cittadinanza di Arcole! Se ne deve rendere conto!
La cosa più dignitosa che potrebbe fare è quella di dedicarsi a studiare per entrare a lavorare in qualche ospedale (speriamo non a San Bonifacio, già pieno di problemi…) e provare a vivere con lo stipendio di infermiera, non a giocare a fare la parlamentare! (quanti € al mese????). Lasciamo l’arroganza ai suoi capi, che già ne hanno anche troppa!


leggiamo questo articolo dell'Arena:ARCOLE. L'ex sindaco spiazza il pubblico e accende le polemiche iniziando l'incontro con un quarto d'ora di anticipo: un assolo politico Rifiuta il contraddittorio e illustra i risultati raggiunti respingendo dati alla mano l'accusa di immobilismo GIOVANNA NEGRO
23/11/2008

L'incontro pubblico dell'ex sindaco di Arcole Giovanna Negro, convocato dalla Lega nord per venerdì sera, è iniziato con un quarto d'ora d'anticipo e si è concluso in gazzarra. Cogliendo tutti di sorpresa, la parlamentare ha infatti cominciato a parlare alle 20.45 e dopo mezz'ora si è fermata, senza accettare interventi e dando il «la» alle polemiche.Moltissimi hanno sentito poco o nulla del discorso e, comunque, sono rimasti fuori dalla sala civica, stipata di persone come forse non s'era mai visto. L'ex sindaco, vista la presenza di quasi tutti i consiglieri di opposizione, compresi quelli dell'Obelisco, ha avvertito fin dall'inizio «di non essere disponibile al confronto», ma di voler solo illustrare quello che ha fatto nei sette mesi nei quali ha amministrato, smentendo le varie dichiarazioni di chi l'ha mandata a casa, apparse su volantini e giornali: «Era meglio che prima di scrivere certe cose, si informassero».«Sono stata accusata di aver preso l'addetto stampa», ha affermato Negro, «è stata una necessità che si è evidenziata per poter comunicare correttamente ciò che stavamo facendo e comunque il costo è relativamente basso». Ha voluto spiegare anche perché non ha dato il patrocinio al Progetto «Radicchio di Verona Igp». «In realtà il Comune avrebbe dovuto organizzare una manifestazione per fare pubblicità a un'azienda del paese», ha affermato l'ex sindaco, con riferimento alla Napoleon che commercializza il prodotto. Tirandosi indietro Arcole, l'iniziativa è stata ospitata a San Bonifacio, organizzata da Provincia, Camera di commercio, Comuni e Consorzio.L'onorevole Negro ha voluto smentire anche le accuse sull'asilo nido comunale: «Non abbiamo fatto in tempo a convocare il Consiglio comunale per nominare il comitato di gestione», ha spiegato Negro, «ed essendo in scadenza la convenzione con la cooperativa, abbiamo stipulato una nuova convenzione che ha portato ad un risparmio sia per il Comune che per le famiglie».«Sono stata accusata di aver mandato via i bambini che non sono del paese dal nostro asilo nido: nello stato in cui si trovano le casse municipali, non potevamo sostenere anche questa spesa», ha chiarito.L'ex sindaco ha detto pure che Flavio Tosi ha ospitato la sua conferenza stampa a Verona «perché è un amico» e ha respinto le accuse di aver dato appuntamenti solo al mattino presto e di aver concesso poco tempo a cittadini e consiglieri perché doveva andare alla Camera: «Ho cercato di ascoltare sempre tutti».Ha respinto l'accusa di immobilismo, mostrando con una serie di diapositive di aver portato da Roma un contributo per il rifacimento del ponte sull'Alpone e di essere riuscita a prorogare il finanziamento del governo di 12 milioni di euro a favore del Consorzio di bonifica Zerpano per la fitodepurazione. Ha mostrato l'immagine del progetto di ampliamento della scuola elementare di Gazzolo: «Volevamo rifare la parte prefabbricata, costruendo la palestra e l'aula d'informatica che mancano».«E' grande il rammarico per non aver potuto continuare il mandato», ha confessato Negro, «ma prometto che mi ricandiderò». Terminato il discorso, l'ex vicesindaco, Massimo Mariotto ha chiesto di poter intervenire, ma gli attivisti leghisti non gli hanno permesso di parlare: «Dovevi andare in Consiglio a parlare, invece di venire qui».A questo punto sono volate accuse reciproche tra i leghisti e i vari esponenti che sedevano sia in minoranza che in maggioranza. Mentre la gente usciva dalla sala, le discussioni sono proseguite tra gruppetti di persone delle opposte fazioni, mentre la vigilessa e i tre carabinieri hanno garantito la sorveglianza, dato che gli animi si stavano surriscaldando.Alla fine l'ex sindaco ha dato appuntamento a venerdì 28 nella sala di Gazzolo, «per dar modo anche a altri cittadini di partecipare all'incontro». Zeno Martini


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