Riporto questo articolo....senza commenti...... i fatti si commentano da sè.
Venerdì 15 Agosto 2008
SAN BONIFACIO. Il documento del 2006 citato dal direttore generale Bonavina manda su tutte le furie il sindaco Riparte il braccio di ferro sul vecchio ospedalePolo scopre l’esistenza di una delibera dell’Ulss 20 che vincola la vendita e rilancia: «Difficile trattare»
Nonostante la sosta ferragostana, il dibattito sull’acquisto del vecchio ospedale registra un nuovo e singolare episodio: la comparsa di una delibera dell’Ulss 20 sulla questione, delibera che il Comune ritiene di non aver mai ricevuto prima. La cosa non è marginale in quanto nella “misteriosa” delibera sono contenute clausole importanti per la definizione dell’annosa vicenda di acquisto. Questi i fatti attraverso la corrispondenza intercorsa recentemente tra i due enti in questione. Il 6 maggio il sindaco Silvano Polo inviava al direttore generale dell’Ulss 20,Giuseppina Bonavina, e per conoscenza alla Fondazione Oasi e alla Regione, una lettera con la quale comunicava: «Oggi la situazione si è modificata, a differenza dello scorso anno, quindi il Comune non risulta più con l’avanzo di amministrazione 2006 congelato a causa delle regole del Patto di stabilità, avanzo che ora è tutto utilizzabile per l’acquisto dell’immobile del vecchio ospedale Zavarise-Manani». Polo aggiungeva che l’ente Oasi «è ancora interessato all’acquisto della parte di edificio più funzionale alla propria attività...e che ritiene che vi siano le condizioni affinché possa essere ripresentata in giunta regionale la proposta di alienare il vecchio ospedale a favore del Comune e dell’ Oasi al prezzo risultante dalla già effettuata perizia di stima». Il 17 luglio il direttore generale Bonavina risponde citando una deliberazione dell’Ulss 20 - la numero 250 del 31 maggio 2006 - intesa ad ottenere dalla Regione l’autorizzazione alla vendita. Ricorda però che quella deliberazione «Non prevedeva la vendita del complesso ad altri soggetti pubblici o privati diversi dal Comune». Inoltre veniva precisato che «L’alienazione sarà vincolata a una destinazione urbanistica a prevalente uso pubblico, con assoggettamento decennale, da parte del Comune, alla corresponsione all’Ulss 20 del maggior valore, da definirsi tramite un tecnico incaricato dalle parti». Sorpreso dal contenuto di questa risposta, a fine luglio il sindaco Polo scrive di nuovo alla dottoressa Bonavina dichiarando di aver appreso «non senza un certo stupore» che il suo predecessore alla direzione dell’Ulss, Ermanno Angonese, aveva approvato la suddetta delibera «senza averne mai fatto cenno alcuno al Comune di San Bonifacio». E commenta: «Se occorreva un’ulteriore conferma del comportamento ostile a questa mia amministrazione, ebbene, adesso c’è; è inqualificabile che l’Ulss 20 abbia deciso da sola cosa fare del vecchio ospedale di San Bonifacio, senza nemmeno interpellare prima il Comune e addirittura senza darne notizia formale, neanche dopo il 31 maggio 2006». E ancora: «Spero che si comprendano meglio le ragioni della mia avversione e della mia riluttanza, quando si parla di riunioni o di concertazione in genere con interlocutori che fino ad oggi si sono comportati così». Conclude Polo: «Sono dispiaciuto di questa novità di cui evidentemente l’attuale direzione non ha alcuna responsabilità, ma che ha ereditato e che dovrà essere tenuta in considerazione in ogni eventuale discorso futuro, perché è ovvio che non giova a migliorare il clima esistente per trovare la soluzione ai problemi sul tappeto».
Da 33 mesi in lotta con Regione e Ulss
L’ospedale Zavarise Manani viene dismesso con l’entrata in funzione del Fracastoro a dicembre 2005; il sindaco Silvano Polo chiede a Regione e Ulss di acquistarlo al prezzo concordato di 7,1 milioni. L’intenzione del Comune è di cedere parte dell’immobile alle Opere di assistenza e servizi integrati. L’acquisto però è possibile solo entro il 31 dicembre 2006, perché poi scattano i vincoli del patto di stabilità imposto dal Governo, che congelano l’avanzo di bilancio 2006 accantonato per l’ospedale. Ma per i difficili rapporti tra Regione e Comune la firma del contratto d’acquisto subisce vari rinvii. La situazione rimane congelata fino a quest’anno, quando il Comune apprende di essere escluso dai vincoli del patto di stabilità e può disporre dei suoi soldi. Così in maggio il sindaco ripropone alla Regione l’acquisto del vecchio ospedale, anche per cederne parte Oasi. Nel frattempo però la Regione aveva condizionato la conclusione dell’acquisto alla soluzione anche dei problemi futuri di spazio del nuovo ospedale, insistendo per un tavolo di concertazione. Il sindaco rifiuta ogni incontro, opponendosi al fatto di legare i problemi del nuovo ospedale all’acquisto del vecchio. La scoperta della delibera dell’Ulss citata nella lettera del direttore generale Giuseppina Bonavina è l’ultima tappa. Dopo 33 mesi il braccio di ferro continua.G.B.
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