giovedì 2 ottobre 2008

Il leghista Gentilini indagato a Venezia per "odio razziale"


Della serie: "non solo Polo"


Da "l'Unità" del 2.10.08


La Procura di Venezia ha aperto un fascicolo sulle frasi contro gli islamici pronunciate dal vice sindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini dal palco della Festa dei Popoli Padani a Venezia il 14 settembre scorso.
Lo scrive oggi la Tribuna di Treviso, indicando che l'ipotesi di reato è di istigazione all'odio razziale. I vertici della Procura veneziana non hanno voluto fare commenti alla notizia.
Dal palco di Riva degli Schiavoni a Venezia, il sindaco-sceriffo di Treviso se l'era presa con cui vuole far aprire moschee e centri islamici e aveva dichiarato di non voler vedere «neri, marroni o grigi che insegnato ai nostri bambini». Aveva tuonato «contro quelli che vogliono aprire le moschee e i centri islamici», scagliandosi contro «i phone center, i cui avventori si mettono a mangiare in piena notte e poi pisciano sui muri: che vadano - aveva aggiunto - a pisciare nelle loro moschee».. Se l'era presa infine con «i bambini che vanno a rubare agli anziani».
L'azione della magistratura non sembra comunque turbare l'esponente leghista: «ho detto quelle cose - ha detto- perchè non voglio zingari che chiedano l'elemosina, clandestini che compiano atti illegali e, almeno per ora, moschee e centri islamici, perchè questo è un problema nazionale». Gentilini afferma di aver solo riportato le lamentele dei suoi concittadini e di voler continuare a battersi «per la disciplina, l'ordine e il rispetto delle regole». Per lui quelle frasi incriminate erano solo la trasposizione di lamentele dei cittadini di Treviso.
Evidentemente che conosce lui.

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