Vale la pena leggera questo articolo, niente da meravigliarsi, è logico che a loro interessa solo il potere, nella logica di chi comanda fà il cavolo che vuole, e la Lega è ancora più arrogante degli altri partiti! Ormai siamo a livelli di democrazia 0!!ULSS 22. Il consigliere regionale impegnato a denunciare ciò che non va nelle aziende sanitarie veronesi. La direzione di Bussolengo non interviene nella querelle Scoppia il caso Falsirollo An chiede un’ispezioneFranchetto accusa: «Scandaloso che la Lega sistemi i suoi uomini» Sandri ribatte: «Tutto in regola». Giorgetti rincara: «Dall’Ora spieghi»«Non parlo perché, come dipendente Ulss, non sono autorizzato» NICOLA FALSIROLLO DIRIGENTE ULSS 22 Siamo tornati alla politica clientelare: lavora chi è iscritto al partito STEFANO VALDEGAMBERI ASSESSORE REGIONALE UDCCamilla Ferro
Irritato: «L’assessore regionale alla sanità Sandri farebbe bene a tenere per sè i sentimenti nei miei confronti, così evita di stimolare i miei nei suoi». Ironico: «L’assunzione all’Ulss 22 del giovane dottore in legge Nicola Falsirollo a oltre 165 mila euro per due anni, su chiamata diretta da parte della direzione generale, quindi senza concorso, è un bel segnale per le migliaia di giovani veronesi in possesso dello stesso titolo di studio (ho due figli presto nelle stesse condizioni) che possono così sperare di trovare facilmente un posto di lavoro e per di più superpagato. Sì, davvero un bel segnale, se non ci fosse un piccolo particolare: essere iscritti alla Lega». Cinico: «Se non lo sei resti fuori dai giochi, senza tessera del Carroccio non si accede ad incarichi così mirati e così ben retribuiti... funziona in questo modo e ogni diversa spiegazione non fa che aggravare la posizione del direttore generale dell’Ulss 22, Alessandro Dall’Ora, e quella della Regione che, secondo l’assessore Sandri, avrebbe autorizzato l’assunzione del giovane segretario leghista di Zevio». Gustavo Franchetto, consigliere veneto dipietrista, stavolta ha deciso di parlare «senza risparmiare dettagli vergognosi». E promette di farlo ogni volta che si tratta di denunciare ciò che non funziona dentro le Ulss, «perché è ora di finirla con la spartizione incontrollata del potere e con la distribuzione clientelare degli incarichi ai colleghi militanti e agli amici degli amici». È scoppiato il bubbone. La vicenda è quella dell’assunzione all’azienda sanitaria di Bussolengo del segretario della Lega di Zevio, nonché assessore all’urbanistica, a Responsabile dell’Unità Complessa nel settore amministrativo su chiamata diretta di Dall’Ora. Falsirollo, 31 anni, è descritto da Sandri, nel tentativo di giustificare la insolita contrattualizzazione del dirigente, come «un giovane competente avvocato (in realtà praticante non avendo sostenuto l’esame per l’abilitazione e quindi l’iscrizione all’albo dei professionisti, ndr), che in passato ha anche collaborato con Unicredit (che c’entra, si chiede Franchetto?) e che quindi ha la competenza necessaria per svolgere questo alto incarico dentro l’Ulss». La vicenda ha inizio pochi giorni fa, esattamente il 30 settembre quando Franchetto presenta alla giunta regionale un’interrogazione immediata (Oggetto: Ulss 22, se ci sono forti padrini politici il lavoro è assicurato) in cui chiede di «conoscere i criteri con cui è stato assegnato l’importante ruolo a Falsirollo; se ci sono dentro alla stessa unità sanitaria altre assunzioni legate più all’appartenenza politica che alla competenza; dove sono state reperite le risorse per un compenso così elevato (85mila euro l’anno per 24 mesi); perché dentro la stessa Ulss ci sono forti lamentele delle cooperative sociali che non ce la fanno più a sopportare il ritardo dei pagamenti a causa delle difficoltà di bilancio». Franchetto non demorde: «Potevo essere ancor più pesante», commenta, «perché queste cose che gridano vendetta e non si può far finta di niente: c’è un nepotismo pesante, a tutti i livelli, nelle assunzioni. Non se ne può più, questo brutto giochetto deve finire». A chiudere la bocca al consigliere dell’Italia dei Valori apostrofandolo come «fustigatore» aizzato da Di Pietro, interviene subito l’assessore in pectore della sanità veneta, Sandri, mandandogli a dire che «l’assunzione di Falsirollo è pienamente legittima» e che «Dall’Ora aveva il nulla osta della Regione». Di male in peggio. «Hanno perso ogni senso del pudore», ribatte Franchetto, «perché la scelta di un responsabile del controllo gestione in ogni azienda, soprattutto se pubblica, si fa tramite accurata selezione dei candidati, non con una stretta di mano tra amici: la torta è di tutti e non solo di chi, con arroganza, crede di potersela mangiare perché è al potere, escludendo quelli che magari hanno più diritti di altri ma non sono iscritti al partito». Via allora ad una nuova interrogazione, presentata l’altro ieri sempre alla Giunta veneta, in cui facendo della triste ironia Franchetto ricorda all’assessore Sandri che, alla stregua di Falsirollo, pure lui ha due figli presto dottori in legge, «ahimè in cerca di lavoro e speranzosi di trovarlo tanto facilmente e tanto ben retribuito come è successo al neo laureato leghista». Sghignazza. Poi torna serio a puntare il dito contro la mala gestione dell’Ulss 22, ricordando a Sandri che «l’assunzione del segretario della Lega di Zevio stride ancora di più se paragonata a quanto sta accadendo nella stessa azienda sanitaria di Bussolengo, in difficoltà a far quadrare i conti, con le cooperative sociali in gravi difficoltà perchè ricevono pochi fondi e con i medici veterinari ancora da stabilizzare». E spiega: «Risulta che ce ne sono dieci precari, che hanno tutti lo stesso contratto forfettario da 35 ore settimanali che è illegale, che tutti sono stati ammessi alla regolarizzazione ma il direttore generale Dall’Ora non firma il bando di concorso. Quindi», domanda il consigliere, «cosa intende fare la Giunta di questi professionisti pagati molto meno dei dirigenti amministrativi (frecciatina a Falsirollo e al suo stipendio d’oro) e, soprattutto, non è opportuna un’ispezione urgente sulla gestione dell’Ulss 22?». Infine, per sdramattizzare la situazione, Franchetto la butta sul ridicolo: «È necessario provvedere ad una iscrizione di massa alla Lega per avere il posto garantito?». Messo da parte il botta-risposta istituzionale, il consigliere regionale dell’Italia dei Valori confessa di essere «molto preoccupato per come stanno andando le cose dentro le Ulss veronesi. I direttori generali hanno un enorme potere, troppo», spiega, «vengono scelti direttamente dal presidente della Regione che li riempe di soldi, non c’è alcun organo che ne controlli l’operato e il corretto funzionamento della macchina pubblica di cui sono alla guida. Si sentono padroni del mondo e, ogni tanto, lo dimostrano con i fatti. Ma questi fatti sono un’offesa per la gente che il lavoro se lo guadagna sul campo con tanta fatica...e questi fatti non devono accadere. Per questo ho deciso di portare a conoscenza di tutti la vicenda dell’assunzione di Falsirollo perché è emblematica di un mal costume che deve finire». Un’idea, su come potrebbero essere cambiate le cose, Franchetto ce l’ha. «Bisogna che la governance delle Ulss sia completamente rifatta: i direttori generali, lo ripeto, hanno troppo potere e nessuno a cui rendere conto. Quindi, è necessario ripristinare il Consiglio di amministrazione e i consiglieri non devono essere i soliti colleghi di partito ma i sindaci dei paesi che fanno parte di quella Ulss, perché loro sì sanno esattamente di cosa ha bisogno il territorio, mica i neo laureati iscritti ai partiti...». La battaglia di Franchetto è appena iniziata. «Voglio smuovere le acque e far riflettere chi deve», insiste, «perché il caso del giovane leghista praticante avvocato che, senza alcuna esperienza sul campo, arriva ad essere un dirigente strapagato di un ente pubblico, è scandaloso, lo ripeto, scandaloso e vergognoso». Non è faccenda di campagna elettorale o semplice attività di chi sta l’opposizione. A riprova delle sue buone intenzioni, Franchetto ricorda che «mi ha fatto i complimenti anche l’assessore regionale Valdegamberi, uno del centrodestra che con me, a livello di credo politico, ha poco in comune». E «bravo, era ora» gliel’hanno detto anche altri rappresentati della maggioranza, da An a Forza Italia. «Perché il fastidio che si prova davanti a certe ingiustizie», conclude Franchetto, «è trasversale a tutti i partiti, Lega esclusa».